LE VERDURE FERMENTATE NATURALMENTE NON PASTORIZZATE SONO DIVERSE DAI SOTTACETI?

Le verdure fermentate naturalmente non hanno nulla a che fare con i sottaceti. Sono entrambi metodi per conservare le verdure, ma i sottaceti, a differenza delle verdure fermentate naturalmente, sono prodotti sterilizzati, completamente privati di qualunque aspetto probiotico naturale. Nel tempo i sottaceti sono andati a sostituire le verdure fermentate nelle nostre dispense, le quali hanno sempre fatto parte della nostra cultura gastronomica. I sottaceti hanno sostituito le verdure fermentate naturalmente poiché hanno un sapore simile a queste, ma sostituendo la fermentazione naturale con la pastorizzazione e la conservazione in aceto, hanno facilitato esclusivamente gli aspetti produttivi industriali. Le verdure fermentate, non solo hanno alti valori nutrizionali, ma essendo ricche di numerose varietà di lattobacilli, portano innumerevoli benefici alla salute del nostro organismo.

PERCHÉ FATE UNA FERMENTAZIONE NATURALE E NON USATE STARTER?

Gli alimenti fermentati aiutano ad aumentare la biodiversità del nostro microbiota intestinale soprattutto se sono fatti sfruttando la fermentazione spontanea naturale, ovvero i batteri lattici naturalmente presenti sulle verdure. In questo modo la verdura fermentata che ne risulterà non sarà solo ricca in numero di microrganismi buoni, ma anche di tantissimi ceppi differenti. Quest'alta biodiversità non si può ottenere usando un singolo ceppo sviluppato in laboratorio, come succede per gli starter. Maggiore è la biodiversità di un ecosistema maggiore sarà la sua resilienza, ovvero la sua forza e salute, e questo vale anche per le nostre verdure fermentate e il nostro microbiota.

Perché usate verdure certificate biologiche? Perché è fondamentale che anche voi siate certificati?

La fermentazione naturale è fortemente influenzata dalla materia prima di partenza. Fra gli altri, la qualità e quantità dei microrganismi presenti sulle verdure è un fattore determinato dalla salute dell'ambiente in cui vengono coltivate le verdure. Per avere ottime verdure fermentate, bisogna scegliere ottime verdure fresche e per questo motivo abbiamo deciso di usare solo ed esclusivamente verdure certificate biologiche per garantire un prodotto finale di qualità.
Per garantire un prodotto certificato biologico non basta usare materie prime certificate, è necessario essere certificati a propria volta. Questo garantisce al consumatore finale che non ci siano contaminazioni anche durante la trasformazione. Per questo è indispensabile che anche noi, come azienda, siamo certificati bio. Inoltre, per legge, solo le aziende produttrici/trasformatrici certificate bio possono dichiarare di usare materie prima biologiche. In caso contrario, viene interrotta la filiera ed è illegale riportare in etichetta l'uso di materie prime biologiche.
La certificazione è una forma di garanzia e serietà verso chi ci sceglie.

Le verdure fermentate naturalmente non pastorizzate fanno bene?

Al contrario di molti prodotti industriali pastorizzati e sterilizzati, gli alimenti fermentati naturalmente portano numerosi benefici all’organismo umano, poiché di fatto possono essere paragonati agli integratori probiotici, se non addirittura migliori di questi in alcuni casi. Attualmente, ci sono diversi filoni di ricerca che stanno studiando e scoprendo i vari benefici degli alimenti fermentati NON pastorizzati, fra cui:

- Migliorano il microbiota intestinale
- Aiutano a ribilanciare una situazione di disbiosi intestinale (uno squilibrio microbico nell’intestino)
- Migliorano la digestione
- Aiutano a sconfiggere disturbi intestinali come la Sindrome del Colon Irritabile
- Rinforzano il sistema immunitario
- Migliorano la disponibilità di vitamine e altri elementi importanti presenti nelle verdure
- Migliorano il tuo umore (è stato dimostrato che il benessere intestinale influenza il nostro stato emotivo)
- Aiutano a combattere le infezioni.

I benefici dei cibi fermentati vivi non sono MAI da considerarsi dei sostituti di terapie mediche o assunzione di medicinali.

Perché le verdure fermentate naturalmente NON devono essere pastorizzate?

La risposta è molto semplice: quando si pastorizzano le verdure fermentate naturalmente, perdiamo tutti gli aspetti positivi elencati sopra, legati appunto alla presenza di numerose specie diverse di batteri lattici.

Devo tenere in frigorifero le verdure fermentate?

Sì, devi tenerle in frigorifero, proprio come faresti con lo yogurt. È un prodotto vivo e la refrigerazione serve a controllare il processo di fermentazione. Inoltre, da diversi test fatti in azienda e pubblicazioni scientifiche, la refrigerazione mantiene vitali più a lungo i batteri lattici presenti nelle verdure.

I prodotti Orto Fermentato sono fatti con aceto?

Assolutamente NO, questo è ciò che rende i nostri prodotti unici – quel sapore complesso e acido deriva dal processo di fermentazione lattica naturale. Proprio grazie all'acido lattico rispetto all'aceto è possibile evitare i fastidiosi bruciori dei sottaceti.

Quanto tempo durano le verdure fermentate?

In teoria indefinitamente, finché si trovano in frigorifero si conservano. In particolare, le carote e le giardiniere si conservano meglio se sono completamente sotto la salamoia. Solo queste referenze, si guasteranno più velocemente se sono fuori dalla salamoia e entrano in contatto con l’aria. Tuttavia, forniamo delle date e indicazioni temporali di consumo su tutti i nostri prodotti come linea guida per ottenere il massimo degli aspetti nutrizionali dai prodotti.

Perché il barattolo sembra gonfio e escono delle bolle quando lo apro?

I prodotti Orto Fermentato sono tutti VIVI e NON sono stati pastorizzati, inscatolati o trattati termicamente in alcun modo, quindi arrivano da te al massimo del loro potenziale, pieni di batteri buoni pronti a stimolare il tuo microbiota intestinale e tutto quel che ne consegue. Il processo di fermentazione rallenta quando è refrigerato, quasi fino a bloccarsi ma non del tutto, quindi quello che stai vedendo quando apri il vaso è il naturale processo di fermentazione che avviene davanti ai tuoi occhi!
Tuttavia la presenza di gas deve essere marginale o anche appena percettibile. Un'eccessivo quantitativo di gas o grandi quantità di schiuma non sono assolutamente pericolose, ma dovrebbero essere situazioni più uniche che rare. Un fermentato che non fa gas è un fermentato ricco di fermenti vivi e arrivato al punto migliore della fermentazione, poiché dominano un gruppo di batteri chiamati omofermentativi (che non producono gas) che sono anche i più benefici!

Cosa aggiungete per avviare il processo di fermentazione?

Solo un po’ di sale! I batteri lattici si trovano naturalmente sulla superficie di tutte le verdure. Questi vengono fatti proliferare in maniera controllata e la fermentazione va naturalmente a buon fine senza l’aiuto di NESSUN ADDITIVO, ma solo attraverso il sapiente monitoraggio da parte dei nostri biologi esperti di fermentazioni naturali. Inoltre, usiamo solo prodotti biologici perché hanno una maggiore biodiversità di microrganismi. Solo un prodotto certificato può garantirti che siano stati usate materie prime biologiche e non ci siano state contaminazioni durante il processo produttivo!

La torbidità e residui sul fondo sono normali?

Assolutamente sì. La torbidità della salamoia è il normale risultato della fermentazione spontanea, che vede accumularsi i microrganismi nell'alimento. Anche eventuali residui sul fondo sono il risultato di un processo naturale e garanzia che il prodotto è fermentato e non acidificato in altro modo.

Cosa succede se i vasetti rimangono a temperatura ambiente?

In linea di massima non succede assolutamente nulla di pericoloso. Se i vasetti venissero lasciati temporaneamente a temperatura ambiente si potrebbe vedere una ripartenza della fermentazione, ovvero un accumulo ulteriore di gas sotto il tappo e una leggera frizzantezza quando il vasetto viene aperto. Questo non implica una pericolosità del prodotto all’interno ma semplicemente si possono verificare dei cambiamenti a livello organolettico e di popolazione di microrganismi, a seconda di quanto tempo viene lasciato il vasetto a temperatura ambiente e a che temperatura. Meno tempo e più bassa è la temperatura, meno sono evidenti questi cambiamenti fino diventare del tutto inavvertibili. Ad esempio, pochi giorni a temperature ambientali invernali hanno effetti ragionevolmente impercettibili. La data di scadenza rimane riferita alle condizioni di conservazione riportate in etichetta, pur essendo un prodotto “da consumarsi preferibilmente entro”, che significa che il buonsenso del consumatore permette di consumarlo oltre questa data, al fine di promuovere una riduzione dello spreco alimentare.